Fiction a misura di gay http://www.parolibero.it/it/tv-gossip-moda-style/omosessualita-nelle-fiction.htm
giovedì 31 maggio 2012
giovedì 17 maggio 2012
Polanski, il grande regista si racconta
recensione pubblicata su www.ondacalabra.it
Sguardo assorto, voce flebile, inglese fluente corredato da una pronuncia che tradisce la provenienza da una terra diversa. È questo, oggi, il regista Roman Polanski, ritratto dalla macchina da presa dello specialista del ‘making of’ Laurent Bouzereau che con il suo Roman Polanski: a film memoir, presenta un documentario sulla vita del cineasta polacco.
Il film, proiettato oggi in anteprima al cinema Eden di Roma, è stato inserito nella selezione ufficiale del Festival di Cannes ed uscirà nelle sale italiane domani – 18 maggio 2012. La storia di Polanski scorre sullo schermo con l’ausilio di filmati d’epoca, fotografie, immagini tratte dai telegiornali e soprattutto dalle sue opere: dalle più famose come Il Pianista, Frantic e Tess, alle meno conosciute soprattutto dal pubblico dei più giovani. Fra queste Cul-de-sac, Repulsion, e il primo lungometraggio Il coltello nell’acqua. Quest’ultimo, completato nel 1962, dopo essere stato ampiamente osteggiato dal governo del paese natale di Polanski, fu apprezzato a Londra, Parigi e Monaco e valse al giovane Roman i primi riconoscimenti dopo gli studi alla scuola di cinema di Łódź. Oltre ai contributi esterni, la storia di questo brillante quanto sfortunato artista viene raccontata in un dialogo fra Polanski stesso ed il suo amico e collaboratore Andrew Braunsberg, produttore, fra gli altri, del film.
Gli incontri sono stati registrati nella casa di Gstaad, in Svizzera, dove Polanski nel 2009 ha scontato gli arresti domiciliari dopo essersi dichiarato colpevole di aver intrattenuto un rapporto sessuale con una minorenne. La notizia, risalente al 1977, fece molto scalpore, soprattutto perché si parlò anche di un conflitto d’interessi da parte del giudice che presiedeva la causa. La questione fu infatti affrontata da un altro documentario dedicato al regista, Roman Polanski: wanted and desired, realizzato nel 2008 dalla regista Marina Zenovich.
Il documentario di Bouzereau non propone alcun tipo di assoluzione ma riporta anche dichiarazioni della vittima Samantha, oggi diventata mamma, che confessa quanto l’ossessione della stampa per il caso le abbia rovinato l’esistenza forse più dell’esperienza in sè.
Non viene dimenticato, ovviamente, l’omicidio perpetrato dalla setta di Charles Manson nel 1969 e che vide fra le vittime anche Sharon Tate, all’epoca moglie di Polanski, al nono mese di gravidanza. Il regista e Braunsberg ricordano insieme il momento in cui arrivò la telefonata da Los Angeles nello studio di Londra, dove entrambi stavano lavorando alla sceneggiatura del film Il giorno del delfino…
Crediamo che forse maggior risalto si sarebbe dovuto dedicare anche al Polanski artista, forse togliendo un po’ di spazio ad una lunga prima parte concentrata sulla drammatica infanzia trascorsa nel ghetto di Varsavia. Ci sarebbe piaciuto ‘spiare’ un po’ di più il genius at work oppure avere la possibilità di conoscere particolari, aneddoti specifici e perché no, anche ‘tecnici’ sul Polanski regista. Efficacissima la scelta di intervallare il racconto della vita del regista bambino e scioccato di fronte agli orrori del nazismo a sequenze e meravigliose fotografie tratte dal film Il Pianista, un lungometraggio che scopriamo ricco di riferimenti alla vera e traumatica esperienza del piccolo Polanski e di tanti che, insieme a lui, furono costretti a vivere una fra le più terribili pagine della storia.
Sguardo assorto, voce flebile, inglese fluente corredato da una pronuncia che tradisce la provenienza da una terra diversa. È questo, oggi, il regista Roman Polanski, ritratto dalla macchina da presa dello specialista del ‘making of’ Laurent Bouzereau che con il suo Roman Polanski: a film memoir, presenta un documentario sulla vita del cineasta polacco.
Il film, proiettato oggi in anteprima al cinema Eden di Roma, è stato inserito nella selezione ufficiale del Festival di Cannes ed uscirà nelle sale italiane domani – 18 maggio 2012. La storia di Polanski scorre sullo schermo con l’ausilio di filmati d’epoca, fotografie, immagini tratte dai telegiornali e soprattutto dalle sue opere: dalle più famose come Il Pianista, Frantic e Tess, alle meno conosciute soprattutto dal pubblico dei più giovani. Fra queste Cul-de-sac, Repulsion, e il primo lungometraggio Il coltello nell’acqua. Quest’ultimo, completato nel 1962, dopo essere stato ampiamente osteggiato dal governo del paese natale di Polanski, fu apprezzato a Londra, Parigi e Monaco e valse al giovane Roman i primi riconoscimenti dopo gli studi alla scuola di cinema di Łódź. Oltre ai contributi esterni, la storia di questo brillante quanto sfortunato artista viene raccontata in un dialogo fra Polanski stesso ed il suo amico e collaboratore Andrew Braunsberg, produttore, fra gli altri, del film.
Gli incontri sono stati registrati nella casa di Gstaad, in Svizzera, dove Polanski nel 2009 ha scontato gli arresti domiciliari dopo essersi dichiarato colpevole di aver intrattenuto un rapporto sessuale con una minorenne. La notizia, risalente al 1977, fece molto scalpore, soprattutto perché si parlò anche di un conflitto d’interessi da parte del giudice che presiedeva la causa. La questione fu infatti affrontata da un altro documentario dedicato al regista, Roman Polanski: wanted and desired, realizzato nel 2008 dalla regista Marina Zenovich.
Il documentario di Bouzereau non propone alcun tipo di assoluzione ma riporta anche dichiarazioni della vittima Samantha, oggi diventata mamma, che confessa quanto l’ossessione della stampa per il caso le abbia rovinato l’esistenza forse più dell’esperienza in sè.
Non viene dimenticato, ovviamente, l’omicidio perpetrato dalla setta di Charles Manson nel 1969 e che vide fra le vittime anche Sharon Tate, all’epoca moglie di Polanski, al nono mese di gravidanza. Il regista e Braunsberg ricordano insieme il momento in cui arrivò la telefonata da Los Angeles nello studio di Londra, dove entrambi stavano lavorando alla sceneggiatura del film Il giorno del delfino…
Crediamo che forse maggior risalto si sarebbe dovuto dedicare anche al Polanski artista, forse togliendo un po’ di spazio ad una lunga prima parte concentrata sulla drammatica infanzia trascorsa nel ghetto di Varsavia. Ci sarebbe piaciuto ‘spiare’ un po’ di più il genius at work oppure avere la possibilità di conoscere particolari, aneddoti specifici e perché no, anche ‘tecnici’ sul Polanski regista. Efficacissima la scelta di intervallare il racconto della vita del regista bambino e scioccato di fronte agli orrori del nazismo a sequenze e meravigliose fotografie tratte dal film Il Pianista, un lungometraggio che scopriamo ricco di riferimenti alla vera e traumatica esperienza del piccolo Polanski e di tanti che, insieme a lui, furono costretti a vivere una fra le più terribili pagine della storia.
domenica 13 maggio 2012
my blue day
''Have you ever confused a dream with life? Or stolen something when you
have the cash? Have you ever been blue? Or thought your train moving
while sitting still?''
Iscriviti a:
Post (Atom)